I parchi naturali da visitare per un San Valentino originale

I parchi naturali da visitare per un San Valentino originale

Per la giornata dedicata a tutti gli innamorati, San Valentino, può essere molto carina l’idea di fare una sorpresa al proprio partner, magari in un posto speciale.

Passeggiate romantiche, panorami mozzafiato, oasi di pace e relax in mezzo alla natura, per condividere insieme momenti indimenticabili.

Nei pressi della nostra bella città di Milano sorgono delle strutture stupende, a volte sconosciute, dei parchi naturali che per l’occasione di San Valentino possono trasformarsi in destinazioni ideali per una fuga d’amore, dove tenersi per mano o chissà….fare una proposta di matrimonio.

I parchi naturali della Lombardia fanno parte del polmone verde della regione che comprende 24 parchi regionali, 105 parchi di interesse sovracomunale, 3 riserve naturali statali, 66 riserve naturali regionali e 33 monumenti naturali, cui si aggiungono 20 Foreste regionali che ospitano una preziosa varietà di fauna e flora. Insomma c’è ne per tutti i gosti!

Parco naturale lombardo della Valle del Ticino

Si tratta del primo parco regionale italiano ad essere istituito, oltre che il primo parco fluviale europeo, nato nel 1974.

Il suo territorio coincide con quello dei comuni della Lombardia situati lungo il corso del fiume, dal lago Maggiore alla confluenza nel Po, oltre che confinare con il parco naturale della Valle del Ticino, in Piemonte.

L’area del parco è occupata in prevalenza da boschi ricchi di latifoglie e comprende zone molto diverse tra loro: a nord della Malpensa, Somma Lombardo, si trovano la quercia, il castagno e le conifere, al centro nord, Magenta, sud della Malpensa, prevalgono la robinia, la quercia e il ciliegio tardivo, mentre al centro, Abbiategrasso, dominano la quercia e il carpino, il pioppo e la robinia.

Il centro sud, Vigevano, è occupato dai pioppi, robinia e salice, infine al sud, Pavia, la maggiore disponibilità di acqua favorisce le specie igrofile: pioppo, ontano e salice, rispetto a quercia e robinia.

Nel sottobosco si trovano nocciolo, biancospino e caprifoglio.

Oltre alla oasi e alle riserve naturalistiche, come l’Oasi LIPU Bosco del Vignolo nel comune di Garlasco e il parco della Vernarola a Pavia, all’interno del parco sono presenti numerosi castelli, torri ed edifici monastici tra cui il Castello Sforzesco di Vigevano e la celebre abbazia di Morimondo.

Parco regionale Campo dei Fiori

Si tratta di un’area naturale protetta situata nella provincia di Varese, istituita nel 1984.

L’area si estende nei territori occupati dal Massiccio del Campo dei Fiori e dal Massiccio del monte Martica.

Il parco confina a nord e nord-ovest con la Valcuvia, a est con la Valganna e a sud con la città di Varese e la strada statale che conduce a Laveno-Mondello.

All’intero del parco, facilmente visitabile grazie ai sedici sentieri, si trovano alcuni dei più importanti complessi storico-architettonici tra cui il famoso Sacro Monte di Varese, inserito dall’UNESCO nei patrimoni mondiali dell’umanità, numerosi edifici in stile liberty, e riserve naturali di grande interesse naturalistico.

Parco della Pineta di Appiano Gentile e Tradate

Il parco è un’area naturale protetta che si estende per oltre 48 chilometri tra la provincia di Varese e la provincia di Como.

Il suo territorio tocca 15 diversi comuni, ma l’unico completamente situato all’interno è Castelnuovo Bozzente che ospita la sede del parco.

Inoltre, all’interno del parco si trovano anche alcune aree residenziali, numerose aziende agricole, il Centro Sportivo Suning in memoria di Angelo Moratti, noto con il nome “Pinetina” e sede degli allenamenti dell’Inter, il percorso 18 buche del Golf Club La Pinetina, il sito di interesse comunitario e zona speciale di conservazione “Pineta pedemontana di Appiano Gentile”, gestito dall’ente parco, e l’Osservatorio astronomico di Tradate.

Il territorio è costituito da depositi morenici succedutisi nelle diverse glaciazioni e presenta due diverse aree: una formata da piccole valli nella zona meridionale e occidentale e l’altra caratterizzata da un andamento più regolare nella parte settentrionale e orientale del parco.

Il Parco della Pineta di Appiano Gentile e Tradate si colloca nella fascia pedemontana lombarda, allo sbocco delle grandi vallate prealpine e a monte della pianura padana, e la vegetazione è quella tipica della brughiera lombarda formata in prevalenza da pino silvestre che forma boschi puri o misti insieme a farnia, castagno, robinia, carpino, betulla, olmo, acero.

L’area, che in passato era la zona di caccia delle famiglie Sforza e Visconti, è attraversata dai torrenti Bozzente, Fontanile di Tradate, Gradeluso e Antiga.

Parco regionale di Montevecchia e della Valle del Curone

Situato nel territorio dell’area di Merate, nella Brianza lecchese.

Il parco si estende per una superficie di circa 2360 ettari e coincide con il territorio di dieci comuni: Cernusco Lombardone, La Valletta Brianza, Lomagna, Merate, Missaglia, Montevecchia, Olgiate Molgora, Osnago, Sirtori e Viganò.

Al suo interno è possibile distinguere tre ambienti principali: aree agricole, boscaglia ripariale di fondovalle e boscaglia acclive di versante.

I boschi di questa zona sono ricchi di sorgenti naturali che in passato hanno permesso di creare rogge, fontanili e lavatoi.

Il territorio, nonostante le ridotte dimensioni del parco, rappresenta un sito di rilevante interesse ambientale caratterizzato da aree boschive incontaminate che ospitano numerose specie arboree autoctone, come il castagno, il faggio, la rovere, la roverella, la farnia, il carpino e l’ontano, e diverse specie animali, tra cui il gambero di fiume, la salamandra, il tasso e lo scoiattolo.

Nel parco regionale di Montevecchia e della Valle del Curone non mancano anche importanti reperti archeologici, dell’era neolitica e dell’età del ferro, e resti di fortificazioni in muratura di epoca romana.

Infine, in cima alla collina di Montevecchia si trova il santuario della Beata Vergine del Carmelo, un edificio in stile barocco antico e a un’unica navata.

Parco Spina Verde

L’area naturale protetta si estende a nord ovest di Como, confina con la Svizzera e al suo interno ospita numerose strutture ricettive suddivise tra agriturismi e ristoranti.

Il territorio, che presenta aspetti geologici peculiari, è caratterizzato da aree di elevato interesse naturalistico e paesaggistico: a nord si trovano boschi di farnia, acero e tiglio e carpino nero, mentre sui versanti rivolti a sud, più caldi e pianeggianti, dominano querce e orniello.

Non mancano anche specie introdotte dall’uomo come castagno e robinia.

Il parco custodisce anche un importante patrimonio archeologico che comprende i resti della Como preistorica, neolitica e dell’età del ferro suddivisi tra il sito di Pianvalle, la Roccia di Pianvalle, la Fonte della Mojenca, la Camera Grande e la Camera Carugo.

Tra i beni storico-culturali presenti all’interno del parco ci sono anche il castello del Baradello, numerose opere militari difensive e la polveriera del Regio Esercito.

Sono presenti anche edifici religiosi di grande pregio artistico e architettonico come l’antica basilica di San Carpòforo, la basilica di San Abbondio e la chiesa di San Rocco, detta anche “dei Pittori” con riferimento ai 14 diversi artisti che nel 1978 realizzarono un ciclo di affreschi della Passione.